Una corretta alimentazione nel morbo di Parkinson è indispensabile per prevenire la malnutrizione sia per difetto che per eccesso.
Una corretta alimentazione nel morbo di Parkinson è fondamentale per favorire l’assorbimento della levodopa, il principale farmaco utilizzato per controllare i sintomi neurologici.
E’ indispensabile attuare un programma dietetico per il controllo dei disturbi gastrointestinali e per ottimizzare l’apporto energetico.
Per il controllo della disfagia, la consistenza del pasto deve essere modificata per permettere una più facile deglutizione, ridurre le sforzo alla masticazione ed evitare la polmonite ab ingestis.
Per la stipsi, l’aumento dell’apporto di fibre, spesso basso nei pazienti con malattia di Parkinson, aumenta complessivamente la motilità̀ intestinale.
Deve essere ottimizzato l’apporto calorico.
Poiché, l’assunzione di levodopa, con i pasti proteici può̀ ritardare o attenuare la risposta terapeutica, va impostata una dieta con una riduzione e ridistribuzione delle proteine totali, concentrandole nel pasto serale, lontano da levodopa.
La dieta mediterranea sembra essere il modello alimentare di scelta.