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Come sono fatti i campi da tennis in terra?

Carmela Carbone
Carmela Carbone
2025-06-23 00:49:10
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La terra battuta che ha un caratteristico colore rosso ed è la superficie di gioco degli Internazionali d’Italia e del torneo del Roland Garros. Esistono inoltre dei campi in terra verde, soprattutto negli Stati uniti. Il campo da tennis può avere delle superfici diverse: La terra battuta che ha un caratteristico colore rosso ed è la superficie di gioco degli Internazionali d’Italia e del torneo del Roland Garros. Esistono inoltre dei campi in terra verde, soprattutto negli Stati uniti.
Terzo Ferraro
Terzo Ferraro
2025-06-22 22:27:21
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La terra sembra spiegarsi da sola, ma può essere molto diversa a seconda di latitudini e tornei. Se molti di noi la conosco nella sua forma rossa, potremmo incontrarla anche verde o grigia: la prima, tipica del Roland Garros e diffusissima in Europa e Sud America, è composta da uno strato di argilla compattata. Dopo l’erba è quella che richiede più manutenzione, perché diventa subito irregolare: non tutto il male viene per nuocere però, dato che la sua struttura rallenta il gioco e favorisce spettacolari scivolate. La terra verde invece, usata quasi solo negli Stati Uniti, è composta da un misto basaltico. Basalto, lava, si gioca anche su materiale vulcanico. Può capitare, poi, di vedere campi da tennis in terra blu o gialla, che sono uguali alla terra rossa ma tinte, terra marrone, una variante meno diffusa della terra verde, oppure persino la terra grigia. Questa è molto rara, perché – data la composizione di pietrisco frammentato – deve essere mantenuta umida ed è molto scivolosa.
Raffaella Rossi
Raffaella Rossi
2025-06-22 22:11:01
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All’origine ci sono i mattoni sbriciolati ma sono fondamentali anche gli strati sottostanti. Giocare a tennis sulla terra rossa in pratica è come farlo su uno strato di mattoni… o quasi! Sì, perché la ben nota “terra rossa” dei campi da tennis di tutto il mondo è di materiale argilloso ed è il prodotto della macinazione dei laterizi, quelli comunemente usati nell’edilizia. Di fatto, il campo da tennis in terra rossa è incassato dentro uno scavo di 40-50 centimetri, contornato da un cordolo perimetrale in calcestruzzo armato intervallato da pozzetti di deflusso dell’acqua verso l’esterno. Sul fondo in cls viene posato lo strato di ghiaia/pietrisco per circa 20 cm, sopra cui si stende uno strato di pietrisco di grana minore per circa 5 cm di spessore. Proseguendo verso l’alto, ci sono altri 4 cm di macinato drenante sopra i quali viene collocato uno strato di 4 cm di “sottomanto” già realizzato in terra rossa. Sopra il sottomanto c’è il manto, da spargere uniformemente e ripassare più volte: è questa la superficie su cui effettivamente si poggiano i piedi quando si gioca, va steso con cura e livellato con l’aiuto di stracci e rulli, ha una leggera pendenza dello 0,5% verso i lati e servono poco più di 2 kg/mq di terra rossa per completarlo.
Davis Barone
Davis Barone
2025-06-22 21:06:46
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Occorrerebbe un consiglio competente nella scelta della zona e del terreno, perché ovviamente vicino a flussi d’acqua, dai fiumi ai canali, ci sono rischi di smottamento non proprio consigliabili. Inoltre nelle zone con alte percentuali di umidità bisognerebbe pensare di sopraelevare il campo, per favorire il deflusso della pioggia. Lo scavo iniziale Dopodichè si dovrebbe anzitutto scavare almeno sino a 40-50 centimetri di profondità. Sotto tutto ci andrà ghiaia-pietrisco almeno per 20-30 cm di profondità. Al di sopra, per 5 cm di altezza circa, invece il pietrisco sarà spezzato e di diametro tra i 3 e 15 mm. Dopo una rullatura con compressore da 10 o 15 quintali sarà stato in qualche modo creato il “fondo”. A quel punto si comincia con i prodotti e i materiali più specifici dei campi da tennis: dapprima, per uno strato spesso 4 cm, va collocato il macinato drenante che va bagnato e rullato a più riprese. Ne servono una cinquantina di kg al metro quadrato. Per altri 4 centimetri è ora del sottomanto, che va “tirato” prima da asciutto poi bagnato abbondantemente e in modo uniforme, in modo da permettere all’acqua di raggiungere gli strati sottostanti. Con un rullo più leggero si passa la superficie ancora umida, tre o quattro volte. Ne occorrono anche in questo caso circa 50 kg a metro quadrato di campo. Sopra il sottomanto c’è il manto, da spargere uniformemente e ripassare più volte con gli stracci. Servono poco più di due chilogrammi al metro quadrato. Alla fine le righe Solo a questo punto si possono collocare le righe che delimitano il campo. E lì, c’è da lavorare: 150 i metri totali delle righe su un campo.