Per realizzare l’inclusione sociale nel calcio, è necessario adottare una serie di misure a livello istituzionale, organizzativo, educativo e comunicativo.
Creare strutture e servizi adeguati per accogliere le persone con bisogni speciali, come quelle con disabilità fisiche o mentali, o quelle in situazione di vulnerabilità sociale.
Formare gli allenatori, gli arbitri, i dirigenti e i volontari sulle tematiche dell’inclusione sociale e sulla gestione della diversità.
Sensibilizzare i giocatori, i tifosi, i media e la società in generale sui valori dell’inclusione sociale e sul ruolo positivo che il calcio può avere nel favorire il dialogo interculturale e la coesione sociale.
Sostenere le iniziative e i progetti che utilizzano il calcio come strumento di inclusione sociale, come quelli rivolti ai migranti, ai rifugiati, ai minori a rischio, alle donne o alle minoranze etniche.
Monitorare e valutare gli impatti dell’inclusione sociale nel calcio e diffondere le buone pratiche e le esperienze di successo.
L’inclusione sociale nel calcio è una sfida che richiede l’impegno e la collaborazione di tutti gli attori coinvolti in questo sport.
Solo così si potrà garantire che il calcio sia davvero un gioco per tutti e per tutte.