Tra gli alimenti antinfiammatori da segnare nella lista della spesa ci sono i cereali integrali.
Un consumo di elevate quantità di prodotti raffinati deprivati della fibra, aumenta la produzione di insulina, un ormone pro-infiammatorio.
Molte diete tipicamente antinfiammatorie a partire da quella mediterranea promuovono il consumo di farro, orzo, avena, quinoa, grano saraceno che hanno un più ridotto indice glicemico, e il loro consumo preferenziale è stato associato a una riduzione degli stati infiammatori.
Sono inoltre alimenti poco lavorati e vantano una maggiore qualità nutrizionale perché apportano fibre che riducono l’assimilazione di zuccheri e grassi.
Anche i vegetali come le verdure, gli ortaggi, la frutta e i legumi sono un valido aiuto a tavola per combattere l'infiammazione e possono essere considerati dei veri e propri alimenti antinfiammatori.
Il consumo di questi cibi nella dieta quotidiana contribuisce all’assunzione di fibre solubili ad azione prebiotica in grado di favorire a livello intestinale la sintesi di acidi grassi a catena corta e metaboliti che hanno un’azione antinfiammatoria.
Tant’è che una maggiore assunzione di fibre alimentari è associata a un ridotto rischio di malattie infiammatorie croniche come le malattie cardiovascolari e le malattie infiammatorie intestinali.
Nella frutta e nella verdura inoltre si trovano elevate quantità di molecole antiossidanti che aiutano a contrastare l’infiammazione tra cui carotenoidi, vitamina C e, soprattutto, polifenoli.
Questi ultimi, presenti in abbondanza in mirtilli, broccoli, carciofi, cipolle, pomodori, uva e in tante altre varietà si è visto siano in grado di ridurre la produzione di prostaglandine e leucotrieni, molecole sintetizzate dall’organismo nei processi infiammatori e di attivare un enzima chiamato AMPK, che invece riduce l’infiammazione.
Un consumo eccessivo di proteine di provenienza animale, in particolare di carne, salumi, affettati, latte e formaggi sono considerati un fattore associato ad aumentati livelli di infiammazione.
Meglio puntare invece nei menù sul pesce, in particolare su quello azzurro, come alici, sardine, sgombri e aringhe, che vantano anche un elevato apporto di acidi grassi polinsaturi in particolare Omega 3 associati insieme alla presenza di lipidi monoinsaturi presenti soprattutto nelle nocciole e nelle altre varietà di frutta secca a guscio, nei semi oleosi, come quelli di lino e di Chia, ma anche nell'olio d’oliva e nelle olive, a una riduzione dell’infiammazione sistemica.
Ricordiamo però sempre che la frutta secca a guscio va consumata con moderazione per via dell’elevato apporto anche di Omega 6, grassi che in eccesso possono remare contro la salute.