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Che cos'è un campo di esperienza?

Francesco Parisi
Francesco Parisi
2025-07-28 20:16:26
Numero di risposte : 33
0
I campi di esperienza, secondo il decreto ministeriale del 1991, sono i diversi ambiti del fare e dell’agire del bambino e con le modifiche del 2003 classificati in: corpo e movimento; fruizione e produzione di messaggi; esplorare, conoscere e progettare; il sé e l’altro. I campi di esperienza: Identificano uno specifico ambito di indagine e di ricerca all’interno del quale i bambini possono cimentarsi Sono luoghi “del fare e dell’agire” perché diventano opportunità per esplorare se stessi, le figure di riferimento, i compagni, il proprio corpo, la realtà circostante, il mondo dei linguaggi… Sono volti al perseguimento di precisi obiettivi formativi perché i suoi interventi sono sempre intenzionali, programmatici e realizzati in forma flessibile, personalizzata, esperienziale e ludica Al Nido i campi di esperienza sono rilevanti: ·      Per definire proposte di contenuti di attività e predisporre delle metodologie attraverso le quali tali contenuti vengono offerti ai bambini Riuniscono i momenti, gli strumenti e le attività proposte e rielaborate dagli educatori per definire e gestire i percorsi formativi intenzionalmente proposti ai bambini dell'asilo nido Non vengono proposti  nel contesto aula, ma piuttosto nell’organizzazione globale dell’ambiente nido, utilizzando materiali concreti e quotidiani e utilizzando tutti gli spazi, interni ed esterni, della struttura
Donato Villa
Donato Villa
2025-07-28 17:35:12
Numero di risposte : 28
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Le Indicazioni Nazionali delineano 5 CAMPI DI ESPERIENZA ed i relativi traguardi in cui si trovano “orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare occasioni e possibilità di esperienze volte a favorire lo sviluppo delle competenze che a questa età va inteso in modo globale e unitario. IL SÉ E L’ALTRO: Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme… Il bambino da un nome alle proprie emozioni, comincia a interagire con gli altri e comincia a percepire la propria identità. IL CORPO E IL MOVIMENTO: Identità, autonomia, salute. IMMAGINI, SUONI, COLORI: Gestualità, arte, musica, multimedialità. I DISCORSI E LE PAROLE: Comunicazione, lingua, cultura. LA CONOSCENZA DEL MONDO: Ordine, misura, spazio, tempo, natura.

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Andrea Messina
Andrea Messina
2025-07-28 17:26:31
Numero di risposte : 30
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Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri. Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità, di autonomia, di competenza, di cittadinanza.
Giordano Sorrentino
Giordano Sorrentino
2025-07-28 14:25:49
Numero di risposte : 24
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I campi di esperienza educativa sono considerati come campi del fare e dell’agire, sia individuale sia di gruppo. Sono un legame tra l’esperienza vissuta prima dell’ingresso nella scuola dell’Infanzia e quella successiva nella scuola primaria. Il percorso formativo della scuola dell’Infanzia è basato sulla struttura curricolare dei cinque campi di esperienza intorno ai quali gli insegnanti organizzano e realizzano le diverse attività scolastiche.

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Federico Gatti
Federico Gatti
2025-07-15 01:29:05
Numero di risposte : 25
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Un campo di esperienza è anzitutto, uno spazio circoscritto dell'esperienza culturale umana, in cui si attivano particolari comportamenti evocati dalle parole e dagli altri segni utilizzati per comunicare. Le espressioni verbali e i segni attivano immagini, ricordi, conoscenze sui fenomeni, evocano vissuti, modi di fare, procedure per trovare soluzioni. Il campo di esperienza è uno strumento molto utile per organizzare le attività di insegnamento/apprendimento. All'interno del campo di esperienza troviamo le coordinate specifiche dei sistemi simbolico culturali che vi appartengono: obiettivi, metodi, dimensioni di sviluppo del bambino, strategie privilegiate, traguardi di sviluppo della competenza. Un campo di esperienza è quindi il vissuto del bambino nelle sue manifestazioni comportamentali, comunicative, relazionali, il suo modo di approcciare le situazioni, ma al tempo stesso è anche il vissuto dell’insegnante e il contesto entro cui le esperienze si svolgono. Il campo è un concetto dinamico in cui le parti coinvolte si trasformano reciprocamente, si arricchiscono, si evolvono. Siamo protagonisti, noi insegnanti e i bambini, nel mondo che ci circonda e in quel paese degli incontri possibili che è la scuola, siamo elementi costituivi dei campi di esperienza come i sistemi simbolico culturali, i linguaggi, che non avrebbero modo di esistere e di evolvere senza di noi. I campi di esperienza dipendono anche da noi, che diamo loro modo di espandersi, di manifestarsi. In questo senso, come dice Bruner, siamo impegnati a fare significato, attraverso l’interazione attiva con i linguaggi della cultura. Così come le discipline anche i campi di esperienza non possono essere isolati, sganciati uno dall'altro. Ogni volta che progettiamo un'attività, che deriva necessariamente dai bisogni dei bambini e dalle loro potenzialità, può verificarsi che un campo sia predominante e qualche altro trasversale, in virtù del fatto che ciò che ci circonda è un insieme dinamico di elementi interagenti.
Lia Grasso
Lia Grasso
2025-07-14 21:44:34
Numero di risposte : 38
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I bambini esplorano continuamente la realtà ed imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con criteri diversi. Tutti i bambini, infatti, esplorano la realtà utilizzando metodi, strategie, linguaggi, modi di comunicare diversi. I bambini nei loro primi anni di vita hanno imparato a camminare, correre, muoversi nello spazio, a parlare e a utilizzare il linguaggio come strumento di relazione con gli altri, fanno congetture e supposizioni, imitano comportamenti e attraverso il gioco del fare finta, iniziano a distinguere il mondo reale da quello immaginativo. E’ proprio a questo punto che entrano a scuola dove imparano a riflettere sulle proprie esperienze. Alla scuola dell’infanzia, dunque, si comincia a riflettere sulle esperienze. Sono i luoghi, gli ambienti pedagogicamente organizzati, sono ponti che prendono il bambino per mano e gli consentono di descrivere, rappresentare, riorganizzare con criteri diversi le esperienze nelle quali è coinvolto. La riflessione sulle esperienze attraverso la descrizione, la rappresentazione e la riorganizzazione con criteri diversi diventa una struttura metodologica applicabile a tutti i campi. E’ grazie a questo che è possibile introdurre elementi di concettualizzazione, stimolare il passaggio dal concreto all’astratto, dal segno al simbolo. Perché solo attraverso questo passaggio le interazioni dei bambini con la realtà che li circonda diventano sempre più significative e producono concreti risultati in termini di costruzione dell’identità, dell’autonomia, della competenza.

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