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Cosa significa TMO nel rugby?

Luna Giordano
Luna Giordano
2025-07-10 04:12:37
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Il TMO è stato introdotto nel rugby nel 2003 per aiutare gli arbitri a convalidare le mete segnate nelle situazioni dubbie. Il TMO è quella cosa che in Italia viene definita superficialmente “moviola in campo”, chiamata più correttamente anche Television Match Official. In uno sport “lento” come il rugby, in cui già ci si ferma parecchio, il frequente utilizzo della prova tv spezzetta ancora di più le partite e le rende meno divertenti per il pubblico. La World Rugby, il principale organo di governo del rugby mondiale, ha fatto sapere che non ha in programma nessuna revisione delle regole della prova tv.
Rosolino Martinelli
Rosolino Martinelli
2025-07-10 02:00:54
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Il TMO è stato il motivo di vanto del mondo della palla ovale. Quando nel 2001 l’allora IRB introduceva la “moviola in campo” era arrivata la rivoluzione sui campi da gioco. Il rugby aveva fatto ciò che il calcio continuava a rinnegare. È il direttore di gara a contattare il TMO, ma può anche accadere il contrario; gli assistenti possono suggerire di ricorrere al TMO Bisogna prestare attenzione alla domanda fatta al TMO: "Meta si o no?", "Ci sono ragioni per non assegnare la meta?", per non parlare dei casi in cui l'arbitro chieda di rivedere intere azioni per valutare eventuali infrazioni. L’arbitro, quasi sempre, si attiene a quanto gli viene detto dal TMO, ma può decidere autonomamente. In molte competizioni l'arbitro può seguire l'azione mediante maxi-schermo Il primo è dato dal lavoro del TMO: non è assistito da una “squadra arbitrale”, non lavora in una “VAR Room”. A volte l’arbitro in cabina di regia è obbligato a rivedere numerose situazioni che hanno preceduto la meta per valutare un fallo, un in avanti, un fuorigioco. Insomma tutto ciò a cui dovrebbero prestare attenzione i giudici di linea o lo stesso direttore di gara. Pertanto vediamo situazioni in cui i minuti passano, il tempo scorre, tutto a scapito della continuità dell’incontro. Si lo so, il rugby non è il calcio, le situazioni sono più complesse: nel rugby c’è più gente in campo, in ruck è difficile capire cosa succede; nel calcio c’è maggiore chiarezza delle immagini. Allora, a maggior ragione, il TMO dovrebbe avere un’assistenza migliore in cabina di regia, almeno per essere più celeri in quelle situazioni che richiederebbero un tempo limitato prima di dare un "check". Come nei casi “Try yes or no?” che, con un meccanismo simile alla goal-line techonology, potrebbero essere risolti in breve tempo.
Elisa Fontana
Elisa Fontana
2025-07-10 01:45:05
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La differenza sostanziale sta nel fatto che, mentre nel rugby, il ricorso alle immagini può essere chiesto solo dal direttore di gara, nel calcio è previsto che il meccanismo di analisi e revisione possa nascere anche dalla segnalazione degli addetti al video. Il TMO interrompesse l’incontro comunicando all’arbitro di campo che secondo lui c’è un’azione che merita di essere rivista, in quanto potrebbero ricorrere gli estremi per un cambio della decisione assunta. Il TMO, in origine incaricato solo di rispondere a quesiti riferiti alla segnatura di una meta, oggi può intervenire, fornendo risposte alle domande poste dall’arbitro. In assenza di un provvedimento che ne specificasse la natura e ne limitasse gli ambiti, è accaduto che i quesiti posti abbiano spaziato dal piede sulla linea, al drop entrato o meno, al passaggio in avanti, al placcaggio anticipato, al fallo di reazione e altre decine di situazioni non chiare.
Ortensia Morelli
Ortensia Morelli
2025-07-09 23:30:48
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Nel rugby, il TMO, acronimo di Television Match Official, é un arbitro che attraverso un sistema di telecamere e di inquadrature, rivaluta le situazioni all’interno della partita che l’arbitro può non aver visto, o avere incertezze a riguardo. L’utilizzo maggiore avviene se il giudice di gara non è sicuro che una squadra abbia segnato una meta. Viene utilizzato anche per valutare falli antisportivi, o eventuali placcaggi che l’arbitro non ha visto. A differenza del VAR, il TMO può essere chiamato dall’arbitro in diversi contesti. Il TMO viene chiamato dall’arbitro e il tempo di gioco viene fermato. L’arbitro può effettuare una domanda che necessita di una risposta chiara che valuti la situazione. Arbitro: “Ci sono motivi per cui io non debba dare meta?“ TMO: “No, non ci sono motivi, questa è una meta valida“. Il giudice di gara non visualizza mai le immagini in modo personale, come ‘nel VAR’, ma attraverso il maxischermo che gli stessi spettatori e giocatori vedono. L’Arbitro chiama il TMO qualora ne richieda la necessità sulla situazione.