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Quando non bisogna fare stretching?

Lino Piras
Lino Piras
2025-06-19 04:28:26
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Quando stimoli in maniera incisiva un muscolo all'improvviso senza averlo riscaldato per alcuni minuti prima, rischi di lacerarlo. Per limitare il rischio, da preferire lo stretching profondo, lontano dallo sforzo, poche ore dopo l'allenamento o addirittura il giorno dopo. Lo stretching agisce preventivamente su questo fenomeno, mantiene elastiche le fibre muscolari, e limita così contrazioni eccessive. Attenzione, però, a non scommettere tutto solo sull’allungamento. Si può scegliere stretching passivo, dove mantieni la stessa postura, ad esempio un piegamento del busto, per alcuni minuti e lasci che la gravità giochi per allungare bene mobilitando i muscoli di anche, glutei, arti inferiori e tutta la colonna vertebrale.
Helga Villa
Helga Villa
2025-06-19 04:04:43
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Diversamente da quello che si può pensare, la risposta è no. Non ci sono studi che dimostrino come lo stretching abbia un impatto nella riduzione del rischio di infortuni muscolo-scheletrico. Inoltre, non esistendo un modo univoco per effettuare lo stretching, non sono presenti studi che provano in modo chiaro la maggiore efficacia di un tipo di movimenti piuttosto ad un altro. Quindi non bisogna fare stretching? Anche qui la risposta è no. Lo stretching è utile e va fatto per: mantenere una buona mobilità articolare ridurre rigidità e dolori limitare la percezione di fatica post-attività rilassare il corpo e la mente dopo l’attività intensa. Lo stretching statico è maggiormente consigliabile dopo l’allenamento o nei giorni in cui non ci si allena. Lo stretching dinamico invece, può essere utile in fase di riscaldamento pre-attività, svolgendo gesti specifici in base allo sport che si svolge e ai movimenti che si andranno a effettuare, in modo da preparare muscoli e articolazioni ai movimenti che si andranno a fare.