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Quanti metri si possono nuotare in un'ora?

Marina Lombardo
Marina Lombardo
2025-08-22 05:08:30
Numero di risposte : 21
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Se si prevede di nuotare per un’ora, si può strutturare un programma con diverse serie che riempiano quel tempo, invece di nuotare in modo casuale cercando di contare i metri. Se si vuole completare 1500 metri, invece di cercare di contare ogni singola vasca (60 in una piscina da 25 metri o 30 in una da 50 metri), si può dividere l’allenamento in: 15×100 metri, 3×500 metri, 30×50 metri. Gli occhialini smart rappresentano una delle innovazioni più recenti nel mondo del nuoto. Gli occhialini FORM 2 Swim Goggles, ad esempio, misurano in automatico le vasche completate e mostrano i dati direttamente sulla lente, eliminando la necessità di conteggio manuale. Lo smartwatch Apple, ad esempio, permette di impostare qualsiasi lunghezza della piscina e di monitorare la distanza con elevata precisione.
Ilario Palmieri
Ilario Palmieri
2025-08-22 04:02:56
Numero di risposte : 23
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Il tempo richiesto per affrontare i 1000 metri è così tanto – può variare dai 20 ai 40 minuti, a seconda delle proprie capacità. Un consiglio è quello di non avere timore di sfruttare gli aiuti dell’esterno, come la possibilità di fermarsi e allungarsi per toccare il bordo se ne sentiamo il bisogno. Inoltre, è bene essere supportati da un’integrazione energetica adeguata allo sforzo che andremo a compiere. Quando si va in difficoltà non bisogna vergognarsi, ma intervenire come si può. Con l’allenamento, i 1000 metri a nuoto sono una distanza fattibile con tranquillità e sicurezza. Bisogna ricordarsi che sforzo e difficoltà però sono diverse in acqua rispetto alla terraferma. Avendo coscienza di questo, le prime volte è fondamentale essere seguiti e controllati da qualcuno di esperto o esperta fuori dalla vasca. E dopo i m, con questo spirito positivo si può salire di tecnica e intensità per raggiungere altre distanze, oppure avventurarsi nelle acque libere! Uno degli obiettivi più difficili, ma significativi, da raggiungere nel nuoto sono i metri, ovvero le 40 vasche. È possibile superare questa sfida fisica e mentale se fatta con l’atteggiamento giusto. Non bisogna avere aspettative alte, ma affrontare la prova con tranquillità e concentrazione: in fin dei conti ci siamo preparati e preparate a dovere! Quindi sconsigliamo di affrontare questi primi 1000 m continuativi in acque libere. Ci sarà tempo un secondo momento. Ecco le ultime dritte prima di provare i metri. Come gestire il ritmo Come controllare la respirazione Check sulla tecnica Non sottovalutare lo sforzo Come gestire il ritmo Questa è una sfida personale che non richiede un ritmo troppo elevato, ma controllato. Il tempo richiesto per affrontare i metri è così tanto – può variare dai 20 ai 40 minuti, a seconda delle proprie capacità – da permettere di poter incrementare la velocità col passare dei metri, gestendo il proprio corpo e le proprie energie. Un consiglio è quello di non avere timore di sfruttare gli aiuti dell’esterno, come la possibilità di fermarsi e allungarsi per toccare il bordo se ne sentiamo il bisogno. Inoltre, è bene essere supportati da un’integrazione energetica adeguata allo sforzo che andremo a compiere. Come controllare la respirazione Come già detto, serve tranquillità per affrontare questa sfida. Oltre al ritmo controllato, anche la respirazione è importante (ne abbiamo parlato nell’articolo Respirazione nel nuoto: guida per dominare la tecnica). Nella prima parte della distanza, il consiglio è di respirare ogni 3 bracciate così da rallentare obbligatoriamente la velocità e, di conseguenza, controllare lo sforzo. Se dopo la prima metà della prova si riduce il tempo di respirazione significa che è stata eseguita bene, potendo così passare a respirare ogni 2 bracciate e guadagnare qualcosa anche in velocità. Check sulla tecnica Dal punto di vista tecnico, non cambia niente rispetto alla preparazione. Il bagaglio acquisito non va stravolto, ma al momento della prova si mette tutto insieme in modo che sia più armonioso e continuo possibile. Quindi non variare il tipo di bracciata, gambata, respirazione. Cercare, per quanto possibile, di fare un ‘check tecnico’ mentre nuotiamo, avendo coscienza di come usiamo le braccia, le gambe e, nel caso, correggerci. Questo continuo ‘parlare’ con il proprio corpo durante la prova aiuterà a superare i momenti di difficoltà che arriveranno. È bene essere preparati a questo, soprattutto nella fase iniziale quando la distanza sembra ancora gigantesca: bisogna avere la bravura di concentrarsi su ciò che si è fatto. Una tecnica mentale utile è quella di spacchettare la distanza in distanze più piccole: quindi non si fanno 1000 metri, ma 10 volte i 100 metri, così da ragionare per singolo blocco e singolo movimento. Non sottovalutare lo sforzo Quando si va in difficoltà non bisogna vergognarsi, ma intervenire come si può. Con l’allenamento, i metri a nuoto sono una distanza fattibile con tranquillità e sicurezza. Bisogna ricordarsi che sforzo e difficoltà però sono diverse in acqua rispetto alla terraferma. Avendo coscienza di questo, le prime volte è fondamentale essere seguiti e controllati da qualcuno di esperto o esperta fuori dalla vasca. E dopo i 1000 m, con questo spirito positivo si può salire di tecnica e intensità per raggiungere altre distanze, oppure avventurarsi nelle acque libere! In collaborazione con Cetilar. Grazie ad Aquasphere

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