L’attività motoria, infatti, non si risolve esclusivamente nell’esecuzione del gesto, ma prevede alla base un miglioramento della consapevolezza dei mezzi dell’allievo, un’assoluta padronanza di quelle che sono le regole del gioco, una naturalezza nella comunicazione e soprattutto la possibilità di poter traslare quella che è la disciplina dell’attività svolta nella vita di tutti i giorni.
Lo sviluppo di un’unità di apprendimento per le scienze motorie deve partire dalla definizione delle competenze, che possono essere individuate in capacità pratiche o teoriche.
La versatilità di questa disciplina è infatti proprio in questo dualismo della didattica, che può quindi alternarsi nel progredire del percorso formativo programmato dai docenti.
Il progetto proposto ai ragazzi può quindi concludersi con un elaborato scritto, una raccolta dati sulle attività svolte, un saggio da mostrare al pubblico oppure un’esposizione da far coincidere con un evento particolare o una ricorrenza.
Un esempio di macro-tema legato a un’unità di apprendimento per le scienze motorie potrebbe essere legato al concetto di vittoria, sconfitta e fair play in un contesto di gioco.
A queste competenze chiave andranno abbinate delle specifiche competenze trasversali, che rappresentano il ponte di collegamento con le altre discipline coinvolte.