Nel tennis quindi, ci sono diversi tipi di fatica, quella fisiologica, quella mentale e quella tecnico-coordinativa.
Vergauwen nel 1998 aveva evidenziato che in condizioni di affaticamento la precisione e la velocità di alcuni colpi peggiorava, dati in nostro possesso ci dicono che al Rolland Garros del 2014 e del 2015 nei quarti e quinti set, il numero di gratuiti aumenta e quello di procurati e vincenti diminuisce.
Di recente un gruppo di ricercatori brasiliani Pereira TJ, Nakamura FY, Jesus MT, Vieira CL, Misuta MS, Barros RM, Moura FA ha analizzato attraverso un software dedicato tutti i tipi di spostamenti, i metri percorsi, le intensità raggiunte in partite maschili ufficiali.
I risultati mostrano che i giocatori percorrono nel primo set 1702.4 ± 448.2 m e nel secondo set 1457.6 ± 678.1 m .
L’unica vera differenza riguardava i metri percorsi ad ogni punto che risultava mediamente di 6.7 m quando il giocatore era al servizio e di 7.7 m quando il giocatore era alla risposta.
La conclusione alla quale sono giunti i ricercatori brasiliani è che i tennisti non presentano alcun calo di prestazione fisica dal primo al secondo set.
Quello che appare evidente è che il tennis al meglio dei due set è uno sport diverso da quello giocato al meglio dei cinque set e che il tennista professionista è in grado di distribuire con molta sagacia lo sforzo che sta compiendo e che questo sforzo per atleti ben allenati è più di carattere mentale che fisiologico.