Per dormire bene bisogna mangiare bene.
Produzioni di due ormoni, in particolare, che favoriscono il rilassamento: la melatonina, che regola il ritmo sonno-veglia, e la serotonina, detta neurotrasmettitore della gioia.
Per fabbricarle è necessaria una sostanza che il nostro organismo non sintetizza e che si deve assumere con l’alimentazione.
Si chiama triptofano e altro non è se non un tassello delle proteine, un amminoacido.
Dove si trova questa sorta di sonnifero naturale?
Nella frutta a guscio, in primis gli anacardi e i pistacchi, nei legumi, nel pesce, nel latte e nei formaggi, nella carne bianca.
Non solo, nel tripudio festoso di molecole che convivono nel cacao.
Il cioccolato è un happyfood, sotto ogni punto di vista un cibo che rende felici il palato e i neuroni.
Contiene il ferro, essenziale per la costruzione della serotonina, e fornisce anche carboidrati e vitamine del gruppo B, che facilitano l’assorbimento del triptofano.
È il fondente, almeno al 70%, a essere salutare per il cuore, oltre che per il piacere di vivere.
L’organismo ha bisogno del suo tempo per costruire le molecole del relax.
Le sostanze implicate nella biochimica del riposo vanno assunte nei vari pasti, servite sul grande vassoio tramandato dalla tradizione, la dieta mediterranea.
Questo regime alimentare, che è una gloria italica ed è patrimonio dell’umanità, si basa sul consumo prevalente e quotidiano di frutta, verdura, cereali (meglio integrali o semintegrali) e prevede un consumo ridotto di carne e moderato di latticini in favore del pesce e dei legumi come fonti proteiche.
Basterebbe seguire le abitudini degli antichi per ricavare i micronutrienti della buona notte: le vitamine del gruppo B (per esempio, nei broccoli), il magnesio (dai semi di zucca alle verdure verdi), due minerali implicati nel rilassamento neuro-muscolare quali il potassio (sovrano in frutta, funghi e ortaggi) e il selenio (dai cereali integrali alle patate arricchite).
Cena frugale e sogni d’oro.