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I campi da calcio sono tutti uguali?

Arturo Caputo
Arturo Caputo
2025-07-06 14:31:08
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I campi da calcio in Italia non sono tutti uguali Secondo il regolamento di Federcalcio, i campi da calcio dovrebbero essere lunghi 105 metri e larghi 68 metri. Ma è veramente così ovunque? Può capitare che, per limiti strutturali degli impianti, le dimensioni possano essere varie. È il caso, per esempio, dei campi da calcio di Venezia, Cagliari o La Spezia, dove la lunghezza viene rispettata, mentre la larghezza scende di 3 metri sotto la soglia stabilita. Tuttavia il campo viene considerato praticabile perché, da regolamento, resta a 65 metri di larghezza che è considerata una misura accettabile. Se la larghezza fosse minore il campo si restringerebbe in lunghezza e quindi i calciatori avrebbero meno spazio per muoversi sul terreno e, in attacco la porzione di campo risulterebbe più ridotta, mentre la difesa sarebbe in vantaggio perché dovrebbe coprire uno spazio minore. Nel caso dei terreni per il campionato nazionale junior, invece, le dimensioni non possono essere inferiori ai 100×60 metri. In questo caso, è ammessa solo una tolleranza non superiore al 4% sia per la lunghezza che per la larghezza delle misure minime regolamentari.
Zelida Rizzo
Zelida Rizzo
2025-07-06 12:28:27
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Il calcio può essere disputato ovunque, nelle varianti più famose, ma anche più strane. Per giocare a pallone in maniera professionistica serve però un terreno regolamentare e con misure ben precise, uguali per tutti, necessarie per dare vita ad una partita regolare. Un terreno di gioco verde e in cui 22 giocatori scendono in campo. Il terreno di gioco per un campo da calcio dev'essere lungo 105 metri e largo 68 metri. L'eccezione causa limiti impossibile da eliminare è quella di diminuire la larghezza fino a 65. La lunghezza può arrivare sino a 110 o a 105 in caso di gare internazionali. Le linee di bordo campo, ben visibili, devono essere di una larghezza tra i 10 e i 12 cm. La pendenza massima dello stesso campo dev'essere invece dello 0,5 per cento nella direzione degli assi. Relativamente alle porte, invece, queste devono avere una larghezza 7,32 metri, ovvero la distanza tra i due pali. L'altezza dev'essere di 2,44 metri tra bordo inferiore della traversa e il terreno. L'area esterna alla porta è un rettangolo che parte dai pali verso l'esterno, a 5,5 metri. Di 19 invece la lunghezza, mentre il dischetto del rigore è fissato come noto a 11.
Antonina Ferrara
Antonina Ferrara
2025-07-06 11:55:56
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Effettivamente no, e la cosa crea non poche polemiche. Ufficialmente il regolamento dice che la lunghezza dei campi da calcio può variare da un minimo di 90 a un massimo di 120 metri, mentre la larghezza deve essere compresa tra i 45 e i 90 metri. Però…c’è un però: se per ragioni strutturali non è possibile rispettare al centimetro queste indicazioni, è previsto un margine di tolleranza, con la larghezza che può essere ridotta fino a 65 metri. Ecco allora che, guardando la comunicazione ufficiale della Lega Serie A in merito agli impianti sportivi per la stagione in corso, si scopre che mentre la lunghezza di tutti e 20 i campi della Serie A è di 105 metri, per la larghezza le cose cambiano: Cagliari, Spezia a Venezia, infatti, giocano su terreni larghi solo 65 metri, mentre quello dell’Empoli è un metro più piccolo dello standard, 67 anziché 68. La domanda è scontata: ma tre metri di larghezza in più o in meno fanno davvero la differenza? La risposta è sì. Il motivo è che i giocatori sono ormai abituati alle misure standard dei terreni di gioco, e durante la settimana negli allenamenti, dove tutto è curato nei minimi particolari anche con l’utilizzo della tecnologia, lavorano su campi identici a quelli su cui giocheranno in coppa o in campionato. Ritrovarsi su un terreno più stretto (e magari con gli spalti a ridosso del campo) può disorientare, soprattutto se di fronte ci sono squadre sulla carta più deboli che impostano sulla difesa la loro tattica di gioco.
Luciano De rosa
Luciano De rosa
2025-07-06 10:49:02
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Le dimensioni del terreno di gioco da calcio sono indicate nel regolamento Stadi, diffuso con Comunicato Ufficiale n. 109 del 9 novembre 2006 e successive modifiche pubblicate con Comunicato Ufficiale n. 1 del 4 luglio 2007. Il terreno di gioco dev'essere lungo 105 metri e largo 68 metri. In caso di limiti strutturali e ineliminabili, la larghezza può essere ridotta a 65 metri mentre per le partite internazionali la lunghezza può oscillare tra i 110 e i 100 metri, mentre la larghezza massima tollerata è di 75 metri. Il terreno deve essere in erba naturale o artificiale e deve essere segnato con linee visibili, di larghezza compresa tra i 10 e i 12 centimetri. La dimensione del recinto è variabile: ad occuparlo sono le panchine con staff tecnico, staff medico e calciatori di riserva, che qui si riscaldano per subentrare a partita in corso.
Alessio Testa
Alessio Testa
2025-07-06 09:41:09
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I campi della Serie A di calcio sono un aspetto a cui solitamente non si fa attenzione, perché sono uguali per quasi tutte le squadre del campionato. Ma in alcuni casi particolari le misure variano, e questo può influenzare le dinamiche del gioco, come se ne sono accorti soprattutto gli allenatori. L’uniformità dei campi è effettivamente prevista dal regolamento della Serie A, che dice che il terreno di gioco deve essere rettangolare e avere le misure standard internazionali di 105×68 metri. Fra i diciassette campi di Serie A ce ne sono tre che, per motivi strutturali, misurano 65 metri di larghezza: il Penzo di Venezia, il Picco di La Spezia e la Unipol Domus di Cagliari. A Empoli invece il campo è largo 67 metri, uno in meno della misura standard, perché circondato dalla pista di atletica. Il regolamento però dice anche che, in casi di limitazioni strutturali non eliminabili, è tollerata la riduzione della larghezza sino a un minimo di 65 metri. Con tre metri in meno, il Penzo offre meno spazi soprattutto alle squadre avversarie che preferirebbero far girare il pallone in modo più ampio da una parte all’altra del campo, facendo quello che in gergo viene definito talvolta “addormentare le partite”. Le costringe invece a una maggierra prossimità alla squadra avversaria, e a restare sempre “in partita”, come si dice. I campi inglesi, per esempio, sono generalmente più corti di qualche metro, cosa che favorisce il ritmo di gioco del calcio britannico.