Spesso le agenzie di viaggi prevedono per i docenti accompagnatori le spese complete.
Quando ciò non è previsto o ci sono spese aggiuntive necessarie, si può ottenere un rimborso presentato opportuna documentazione.
In particolare, è necessario esibire uno scontrino che riporti il nome, il codice fiscale del docente e il dettaglio dei pasti consumati.
Per quanto riguarda i viaggi in Italia, per missioni inferiori a 4 ore o entro 10 km non è previsto alcun rimborso.
Per missioni superiori a 8 ore e inferiori a 12 ore, è previsto un solo rimborso pasto fino a un massimo di €22,26 (€30,55 per i dirigenti), sempre che venga presentata una fattura o una ricevuta fiscale.
Per missioni superiori a 12 ore, è previsto il rimborso di due pasti giornalieri fino a un massimo di €44,26 (€61,10 per i dirigenti), sempre che vengano presentate le relative fatture o ricevute fiscali.
I docenti che usufruiscono di gratuità-pensione completa non hanno diritto a rimborso, mentre per i docenti che usufruiscono di mezza pensione, se non coprono tutti i giorni di missione, è previsto il rimborso di un pasto di andata e un pasto di ritorno, a condizione che siano trascorse almeno 8 ore tra la fine del trattamento alberghiero e l’arrivo in sede.
In caso di spese sostenute a carico del docente e non dell’amministrazione, è previsto il rimborso delle spese alberghiere, dei mezzi di trasporto e delle spese per il vitto, entro i limiti massimi giornalieri stabiliti dalla tabella ministeriale.
Il rimborso delle spese di viaggio è previsto secondo la normativa vigente, mentre per il rimborso delle spese alberghiere e dei mezzi di trasporto è necessario presentare i documenti di spesa in originale.