Le uscite didattiche e le gite scolastiche sono un momento muito atteso dagli studenti di tutte le età, perché favoriscono la socializzazione e la condivisione tra pari, favorendone l’apprendimento.
La Nota Ministeriale n. 2209 dell'11 aprile 2012 ha chiarito che a decorrere dall’1 settembre 2000, il D.P.R. n. 275 del 1999, ha configurato la completa autonomia delle scuole anche in materia di organizzazione di uscite didattiche e gite scolastiche.
Pertanto la precedente normativa non ha più carattere prescrittivo, ma costituisce un opportuno riferimento per orientamenti e suggerimenti operativi.
Le scuole italiane hanno completa autonomia riguardo l’organizzazione delle uscite didattiche, delle gite scolastiche, delle visite guidate, dei viaggi di istruzione, etc. in Italia e all’Estero.
Spetta agli organi collegiali delle singole scuole approvare uno specifico Regolamento riguardante: il numero minimo di alunni che vi devono partecipare; il numero di accompagnatori per ogni tot. di allievi; la partecipazione del dirigente, dei collaboratori scolastici e anche eventuali docenti in pensione; la partecipazione dell’insegnante di sostegno o di un qualificato accompagnatore per gli allievi in disabilità; la partecipazione dei genitori o comunque familiari degli allievi; le destinazioni, i mezzi di trasporto etc.; la copertura assicurativa obbligatoria; l’eventuale compenso accessorio per gli accompagnatori; l’eventuale diritto al giorno di riposo compensativo.
I docenti possono essere disponibili, ma non obbligati ad accompagnare gli studenti durante le uscite didattiche e le gite scolastiche, perché si tratta di lavoro “supplementare”.
Quindi, nell’organizzazione di un’uscita didattica e di una gita scolastica, la prima cosa da verificare è l’esistenza della disponibilità dei docenti accompagnatori.
La scuola e i docenti in primis, hanno l’obbligo di adottare, in via preventiva, tutte quelle misure organizzative e disciplinari idonee ad evitare prevedibili situazioni di pericolo, come la scelta di vettori e strutture che non presentino rischi e pericoli per l’incolumità degli studenti.
Dette iniziative sono vere e proprie attività complementari della scuola e non semplici occasioni di evasione, pertanto richiedono un’adeguata programmazione didattica e culturale predisposta fin dall'inizio dell'anno scolastico.