Le prove sui materiali edili possono essere di varia natura e variano a seconda dell’obiettivo e delle caratteristiche che è necessario verificare.
La normativa parla di prove sui materiali da costruzione, così come di prove su materiali e costruzioni esistenti.
Inoltre, sono previste prove e controlli lungo tutta la fase di produzione dei materiali da costruzione.
Le NTC prevedono che per le nuove costruzioni si effettuino delle prove su materiali quali conglomerati, acciaio e componenti prefabbricati.
Si parla, quindi, di materiali dedicati alla realizzazione di opere strutturali, per le quali è essenziale garantire l’adeguatezza del materiale e la sicurezza dell’opera.
Questi materiali, infatti, devono coincidere con le specifiche di progetto e il capitolato ed è obbligatoria la marcatura CE.
Prendendo ad esempio il calcestruzzo, le NTC prevedono un capitolo dedicato ai controlli qualità, che includono controlli di produzione, controlli di accettazione prima dell’esecuzione dell’opera, con un prelievo contestuale al getto in cantiere, prove complementari, da valutare su necessità.
A tutto ciò, si aggiunge una verifica documentale in fase di accettazione, in quanto il produttore deve necessariamente fornire tutte le informazioni relative alle caratteristiche del materiale fornito e alla marcatura CE.
Tutti i laboratori che richiedono l’autorizzazione ad eseguire prove certificate sui materiali da costruzione devono essere in grado di eseguire una serie di prove specifiche.
Tra le prove obbligatorie previste per il settore A ci sono quella magnetometrica, sclerometrica, ultrasonica, di estrazione, il prelievo in opera di calcestruzzo e di provini di acciaio, analisi chimiche, prove con martinetti piatti singoli e doppi e prove di carico statiche.
Si aggiungono, poi, prove facoltative, come prove di carico statiche a compressione diagonale sulle murature, il monitoraggio delle strutture, la termografia, le indagini endoscopiche.
Per il settore B le prove obbligatorie sono quelle magnetoscopiche, liquidi penetranti, ultrasuoni, prove di durezza in situ, spessometria, misura delle coppe di serraggio e i prelievi di bulloni e di campioni di carpenterie.
Anche in questo caso, si aggiungono prove facoltative, come l’indagine spettrometrica in situ.