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In che periodo si assume la vitamina D?

Shaira Romano
Shaira Romano
2025-10-30 10:11:52
Numero di risposte : 23
0
Quando te lo ricordi. E preferibilmente sempre allo stesso modo, perché la costanza è più efficace della precisione da orologio svizzero. Prendila durante un pasto ricco di grassi Scegli un momento della giornata in cui è meno probabile che te ne dimentichi Se noti effetti collaterali sul sonno o altri sintomi strani, prova a cambiare orario Sii costante E se funziona meglio per te prenderla a pranzo piuttosto che a colazione, va benissimo così, anche se è solo effetto placebo.
Celeste Bernardi
Celeste Bernardi
2025-10-30 09:39:45
Numero di risposte : 21
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Da aprile a luglio, con il 25% del corpo esposto, bastano appena 10 minuti. In autunno i tempi si allungano: nel mese di ottobre, ad esempio, servirebbe una mezz’oretta di sole. A metà gennaio, ad esempio, bisognerebbe stare al sole per ben 130 minuti. Raggiungere la dose quotidiana raccomandata di vitamina D è particolarmente difficile in inverno, quando abiti e cappotti nascondono il 90% della nostra pelle e gli stessi raggi UV sono più deboli.

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Damiano Ferraro
Damiano Ferraro
2025-10-30 09:11:27
Numero di risposte : 30
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Di solito si prende la Vitamina D durante l'estate. Nel nostro Paese, la quantità di luce solare necessaria alla sintesi di vitamina D è relativamente poca: durante l’estate. Per effetto dell’esposizione ai raggi UVB, la pelle trasforma un grasso simile al colesterolo in provitamina D che passa nel sangue e viene trasportata da una proteina specifica fino al fegato e al rene, dove viene attivata. Infatti, proprio perché il corpo rilascia piccole dosi di vitamina D quando è necessario, non sempre e non a tutti serve aumentare l’assunzione di vitamina D, a meno che non sia presente una carenza accertata, come spesso accade nei neonati o negli anziani, ma anche in molti giovani e adulti. Inoltre, ogni giorno possiamo assumere il 10-20% del fabbisogno giornaliero di vitamina D grazie a un’alimentazione a base di cibi o bevande arricchite a livello industriale, come molti cereali per la prima colazione, oppure mangiando pesci grassi (come salmone, sgombro e aringa), il tuorlo d’uovo e il fegato. Quanta vitamina D serve e cosa succede se è troppa. L’agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha recentemente aggiornato le indicazioni relative al trattamento per la carenza di vitamina D negli adulti di età superiore a 18 anni. Le indicazioni per la prescrizione gratuita della vitamina D come integratore, si riferiscono principalmente a persone adulte con grave carenza di questa vitamina oppure gravi problemi per la salute delle ossa (osteoporosi).
Vienna De Santis
Vienna De Santis
2025-10-30 08:29:09
Numero di risposte : 36
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Si evince che se parliamo di assorbimento, sarebbe più idoneo assumere vitamina D di giorno, al contrario, se l'obiettivo è il rilascio di melatonina, e quindi un sonno ristoratore, sarà più indicata l'assunzione serale. Non esiste un orario preciso in cui sia meglio assumere la vitamina D. Essendo una vitamina liposolubile, la vitamina D, per essere assorbita in modo ottimale, andrebbe assunta dopo uno dei pasti più abbondanti. Pranzo o cena, dunque. La vitamina D aiuta a dormire meglio? Alcuni studi hanno dimostrato che la vitamina D gioca un ruolo importante nella regolazione del sonno e che una sua carenza influenza i disturbi del sonno. La vitamina D concorre nella produzione di melatonina, e dunque nella regolazione dei ritmi sonno-veglia.

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Miriam Donati
Miriam Donati
2025-10-30 07:03:31
Numero di risposte : 40
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La vitamina D si produce nella pelle che, grazie ai raggi del sole, trasforma il deidrocolesterolo in vitamina D3 o colecalciferolo. In Italia, per mantenere un adeguato livello di vitamina D, è consigliabile esporsi alla luce durante la prima parte della mattinata, da marzo a novembre, per un periodo di 15 minuti, in media 2-3 volte alla settimana. Le categorie più rischio di carenza di vitamina D sono le persone anziane, con una capacità di sintesi cutanea più ridotta, donne in gravidanza o allattamento e persone che soffrono di patologie dermatologiche estese. La carenza può incidere negativamente sulla calcificazione delle ossa: in caso di diagnosi, il medico curante può consigliare la somministrazione di integratori di vitamina D ad hoc. In alcuni casi anche l’eccesso di vitamina D può causare effetti negativi, per esempio una calcificazione diffusa dei vari organi, con episodi di vomito, diarrea e spasmi muscolari.
Manfredi Costa
Manfredi Costa
2025-10-30 05:26:02
Numero di risposte : 21
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Tuttavia, anche in inverno non è indicato il dosaggio cosiddetto “a tappeto” nella popolazione generale, ma è consigliata un'integrazione, dopo la verifica dei suoi livelli con esame del sangue, solo nei soggetti con certe patologie e sempre su indicazione medica. Inoltre, è più facile essere in carenza durante i mesi autunnali ed invernali, quando le ore di luce diminuiscono e il clima impone abiti che coprono di più. L'ideale è un'esposizione di circa 10-15 minuti quando la quota di raggi UVB è maggiore ovvero dalle 10 alle 15.

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