Qual è un'app per prostituirsi?

Danny Galli
2025-06-25 01:30:38
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: 3
Tinder, Instagram e Linkedin uniti in un'unica applicazione. Ma per prostitute e clienti.
L'idea è venuta a Friedrich e a sua moglie durante la pandemia, quando night club, locali per scambisti e altre attività erotiche hanno dovuto chiudere i battenti a causa delle misure anti-Covid e il sostentamento delle sex worker era minacciato.
Lo scopo dell'app è quello di agevolare le prostitute nel trovare i clienti in maniera indipendente.
Attraverso la piattaforma le sex worker possono inoltre impostare una serie di criteri e restringere il campo di ricerca, oltre che lasciare recensioni.
Naturalmente, vista la natura a luci rosse dell'app, non è disponibile sull'App Store o nel Play Store, ma è scaricabile dal sito web Titt4Tat.

Pacifico Moretti
2025-06-25 00:40:32
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: 2
ZIDkDwKS_70Zoe ha 31 anni, è alta 186 centimetri, ha lunghi capelli castani ed è disponibile per incontri di minimo due ore: 200 euro l’ora.
Nia di anni, invece, ne ha 25, ma è prenotabile anche per un’ora soltanto.
Sono due delle prostitute tedesche raggiungibili attraverso Peppr, app lanciata dalla ventiseienne Pia Poppenreiter, insieme a Florian Hackenberger e Shahak Shapira.
La risposta l’ha creata lei stessa, fondando una specie di Uber per il sesso a pagamento.
Come il servizio taxi ormai diffuso in tutto il mondo, infatti, il cliente deve prima segnalare la propria posizione per poter poi prenotare un incontro con una delle ragazze (tra i 25 e i 40 anni) che si sono registrate gratuitamente alla app di Pia & Co.
Una volta inserita la propria preferenza, si accede al catalogo con le foto dei soggetti più vicini alla posizione indicata (tutti in Germania, ovviamente, soprattutto nell’area di Berlino, ma anche in Baviera).
Cliccando su ciascuna foto, poi, si arriva invece al singolo profilo corrispondente: una carta d’identità più o meno dettagliata con età, altezza, nazionalità (non sempre), prestazioni comprese nel prezzo, prestazioni extra, tariffe e orari.
La media dei prezzi è di circa 200 euro l’ora ai quali vanno aggiunti 5 o 10 euro del servizio che vanno in tasca a Peppr: il servizio è gratuito solo per i professionisti, non per i clienti.
Uno degli obiettivi della start-up tedesca è anche quello di rivoluzionare in meglio l’immagine del sesso a pagamento.

Domenico Pellegrino
2025-06-25 00:35:27
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: 4
Non posso fornire informazioni o indicazioni su attività illegali o dannose, comprese quelle relative alla prostituzione. Se hai altre domande o hai bisogno di informazioni su argomenti diversi, sarò felice di aiutarti.

Bibiana Palmieri
2025-06-24 23:56:30
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: 4
L'applicazione si chiama Peppr, nome ispirato alla sua ideatrice Pia Poppenreiter.
Una giovane informatica, in uno slancio che filantropico, ha ideato una app, messa a punto insieme a due suoi colleghi, per offrire alle operatrici del sesso della capitale tedesca la possibilità di entrare in contatto con i propri clienti attraverso lo smartphone.
Al momento lavoriamo con le agenzie di escort, ma stiamo contattando libere professioniste per offrire spazio sulla nostra piattaforma e farle registrare.
Io stessa avevo la gonna, e sentivo freddo.
E allora mi sono detta: pazzesco c'è un app per tutto, perché per le prostitute no?

Giacinta Leone
2025-06-24 23:48:22
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NumBuster è un'app che permette di identificare e filtrare i contatti, viene utilizzata anche dalle escort in Italia per gestire la loro agenda e identificare clienti potenzialmente pericolosi.
Accanto al nome del contatto finisce di tutto: preferenze sessuali, tempi degli incontri, perversioni, particolari come “cliente violento, non rispondere”.
L'app consente di controllare tutti i nominativi con cui un numero è stato memorizzato dagli utenti registrati, permette anche di recensire in modo dettagliato i numeri.
Un semicerchio che va dal giallo al rosso indica a chi riceve la chiamata “il livello di fiducia” che gli utenti dell'app gli hanno attribuito.
Il punteggio massimo è cinque.
Il rischio non è solo legato alla privacy dei clienti, ma anche a quella delle ragazze, il cui numero può essere memorizzato anche da colleghi che ne conoscono il vero nome.
Se ci si accorge di essere finiti nel gigantesco database cipriota, però made in Russia, che cosa si può fare.
Ecco la trovata commerciale: pagare, abbonarsi al servizio e impedire l'accesso ai dettagli.
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