La riduzione della pressione può essere ottenuta con opportuni provvedimenti igienico-dietetici che modificano lo “stile di vita” e con farmaci.
Le misure igienico-dietetiche prevedono:
aumento dell’attività fisica
riduzione del peso corporeo con una adeguata dieta ipocalorica nel caso di obesità
riduzione del consumo di sale
Aumentare l’introito del potassio
Riduzione del consumo di alcool
Cessazione del fumo di sigaretta
Riduzione dello stress
Questi provvedimenti riducono la pressione di pochi millimetri di mercurio, richiedono un costante impegno e una forte motivazione individuale.
E si traducono quindi in una riduzione del rischio cardiovascolare globale del paziente, inoltre consentano un ricorso più contenuto ai farmaci.
Per tali ragioni queste misure non farmacologiche vanno mantenute anche quando il medico ritiene necessario intervenire con una terapia farmacologia per il controllo della pressione arteriosa.
I farmaci antiipertensivi sono molto numerosi ed agiscono attraverso meccanismi ben conosciuti e diversi.
Le categorie più importanti sono i diuretici, i bloccanti del sistema renina – angiotensina-aldosterone, un meccanismo ormonale che regola la pressione arteriosa (ACE inibitori, inibitori del recettore AT1 dell’angiotensina II), i calcioantagonisti, che bloccano l’entrata di calcio nelle cellule muscolari delle arteriole e riducono l’eccessiva costrizione arteriolare, i betabloccanti, che riducono a vari livelli la risposta circolatoria agli stimoli del sistema nervoso simpatico, a cui si aggiungono gli alfabloccanti e gli antiadrenergici centrali.
Nuove classi di farmaci per la terapia del diabete mellito e dello scompenso cardiaco possono avere un effetto, seppur modesto, sui valori di pressione arteriosa
Nuove classi di farmaci per la terapia della obesità, tramite la riduzione del peso corporeo, possono ridurre i valori della pressione arteriosa