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Come leggere l'esame delle intolleranze alimentari?

Claudia Vitale
Claudia Vitale
2025-10-15 13:04:18
Numero di risposte : 30
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I 6 Grandi Gruppi Alimentari sono nati secondo l'ottica di raggruppare gli alimenti sulla base della loro somiglianza immunologica. Gli alimenti risultati positivi al test possono essere interpretati secondo il criterio dei Grandi Gruppi Alimentari. Glutine, grano, farro e farina di segale hanno caratteristiche immunologiche simili e appartengono al gruppo di Frumento e Glutine. Mais, kiwi, fagioli, lenticchie sono rappresentati nel gruppo Nichel. Yogurt e ricotta sono presenti nel gruppo di Latte e latticini e Lieviti e sostanze fermentate. Una volta individuate alcune delle cause di reattività si inizia un percorso terapeutico che porta alla riduzione dell’infiammazione e al recupero della tolleranza immunologica. Il sistema migliore e più collaudato per fare ciò, non è l’eliminazione bensì la rotazione dei cibi appartenenti ai gruppi alimentari identificati. Lo schema utilizzato ricorda lo svezzamento dei bambini. Ogni 3 giorni di astensione, nei quali vengono usati cibi “alternativi”, si effettua un reinserimento, anche piccolo, di alcuni alimenti appartenenti ai gruppi a cui si è risultati più sensibili. Nel suo caso specifico, nei giorni di astensione i carboidrati che si possono usare in tutta serenità sono: riso, quinoa, amaranto, grano saraceno, miglio, tapioca, castagne e patate poiché sono privi di glutine ed hanno un contenuto di nichel trascurabile. Il latte si può sostituire con bevande vegetali come quelle di riso, quinoa, miglio e soia; quest’ultimo però senza esagerare poichè essendo la soia una leguminosa contiene un po’ di nichel. Da evitare invece le bevande al farro, kamut e all’avena, che appartengono ai gruppi di Frumento e Nichel. La velocità del reinserimento dipende dalla sintomatologia di ciascuno che viene guidato e monitorato periodicamente, stabilendo ogni volta come e quanto ampliare la dieta. L’obiettivo finale è ritrovare la tolleranza immunologica e ampliare la varietà delle proprie scelte alimentari. Nella nostra pratica clinica abbiamo visto che alla fine del percorso spesso un giorno di “pulizia”, cioè di astensione settimanale dai gruppi di alimenti positivi al test, è sufficiente a mantenere l’organismo in equilibrio.