Per iniziare a cambiare le vecchie abitudini che chiamavamo voglie di cibo può essere utile un percorso di mindfulness o di psicoterapia, ci sono professionisti abilitati e certificati esperti. Resistere senza avere prima preso una consapevolezza non è una buona idea, perché i segnali di disagio del corpo potrebbero diventare fastidiosi e ci si potrebbe sentire in colpa se poi si “cede”. Per quanto riguarda la dieta, è indispensabile non sentire fame nei momenti della giornata in cui si presentano le voglie di cibo. La fame è un segnale primario di sopravvivenza del nostro corpo, perché per sopravvivere dobbiamo mangiare. Se abbiamo fame e, allo stesso tempo, parte una voglia di cibo che non è fame, subito cercheremo quel determinato cibo. Capire, in autonomia o con un professionista, quali sono le voglie di cibo che in realtà sono abitudini prese in passato, serve a creare consapevolezza, quella che salta quando il cervello usa il pilota automatico. Da nuova mappa delle voglie di cibo, che vengono riconosciute per quello che sono: abitudini non più funzionali, si parte per cambiarle.