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Chi ha il riscaldamento autonomo può accendere i termosifoni quando vuole?

Loretta Giuliani
Loretta Giuliani
2025-07-25 16:48:10
Numero di risposte : 20
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Quelli autonomi non sono sottoposti a nessuna limitazione, se non quella del buona senso da parte del proprietario di casa. I limiti nell’ accensione del riscaldamento sono dettati dalla necessità di evitare sprechi energetici negli edifici e nelle abitazioni private per questo occorrerebbe valutare sempre con attenzione la necessità o meno di continuare a tenere accesi i termosifoni anche nel momento in cui l’ambiente ha raggiunto la temperatura ottimale. Ovviamente, l’accensione del riscaldamento autonomo permette di regolarlo in base alle proprie abitudini e mette al riparo da eventuali somme ulteriori da pagare in caso di condomini che non adempiono alla propria quota.
Cesidia Palmieri
Cesidia Palmieri
2025-07-25 01:56:40
Numero di risposte : 22
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Chi ha un impianto individuale li decide invece autonomamente. Pertanto se chi ha il riscaldamento autonomo può accenderlo prima del tempo, per chi vive in condominio sarà necessario avvertire l’amministratore che provvederà a convocare un’assemblea sul tema. In condominio l’accensione dei riscaldamenti, nel rispetto della normativa in vigore, prevede un passaggio assembleare sugli orari giornalieri di accensione e spegnimento. Chi ha un impianto autonomo li decide invece autonomamente.

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Carla Romano
Carla Romano
2025-07-11 02:44:10
Numero di risposte : 27
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Il proprietario di casa ha una propria caldaia, che alimenta esclusivamente l’impianto del proprio appartamento e che va gestita in autonomia. In tal modo si può scegliere liberamente quando accendere i termosifoni e quale temperatura è maggiormente adatta alle proprie esigenze. Il riscaldamento può essere acceso solo in certi mesi dell’anno e per un numero massimo di ore giornaliere, differenziate sulla base di sei zone. In particolare: zona A: il riscaldamento può essere acceso dal 1° dicembre al 15 marzo per massimo 6 ore; zona B: il riscaldamento può essere acceso dal 1° dicembre al 31 marzo per massimo 8 ore; zona C: il riscaldamento può essere acceso dal 15 novembre al 31 marzo per massimo 10 ore; zona D: il riscaldamento può essere acceso dal 1° novembre al 15 aprile per massimo 12 ore; zona E: il riscaldamento può essere acceso dal 15 ottobre al 15 aprile per massimo 14 ore; zona F: il riscaldamento può essere in completa libertà.
Fiorentino Giuliani
Fiorentino Giuliani
2025-07-11 02:04:52
Numero di risposte : 35
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In relazione agli impianti di riscaldamento autonomi, invece, non sono previste restrizioni, il riscaldamento può dunque essere acceso in qualsiasi momento in base alle esigenze del proprietario. Per evitare sprechi e costi eccessivi è comunque consigliabile seguire diverse regole indicate dal Enea - Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie: in primo luogo, per garantire la totale sicurezza, è auspicabile effettuare una corretta manutenzione degli impianti mediante la quale è possibile ridurre consumi e inquinamento. La seconda norma riguarda l’utilizzo dei cronotermostati, strumenti elettrici che permettono di regolare temperatura e tempo di accensione per programmare l’attivazione soltanto quando si è in casa È inoltre auspicabile la presenza delle valvole termostatiche che determinano l’apertura o chiusura della circolazione d’acqua calda nei radiatori e consentono di mantenere costante la temperatura per concentrare il calore negli ambienti più freddi.

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Ortensia Morelli
Ortensia Morelli
2025-07-11 00:42:51
Numero di risposte : 27
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Il condomino che decide di staccarsi dall’impianto centralizzato è libero di attivare il riscaldamento quando vuole. A seguito della rinuncia al servizio comune, infatti, il condomino può accendere il proprio impianto senza essere condizionato dalle scelte del condominio. Il distacco dalla caldaia comune, quindi, ha il duplice vantaggio di esonerare il condomino “termoautonomo” dall’obbligo di contribuire alle spese (salvo quelle di cui al precedente paragrafo) e dal rispetto degli orari stabiliti dalla compagine. Il condomino che decide di staccarsi dall’impianto centralizzato è libero di attivare il riscaldamento quando vuole. Deve però rispettare la legge sul risparmio energetico che limita l’accensione in base alle zone climatiche.
Antimo Benedetti
Antimo Benedetti
2025-07-11 00:40:30
Numero di risposte : 25
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Per quello che riguarda invece il riscaldamento autonomo c’è la possibilità di accendere quando si sente la necessità di farlo. È chiaro però che accendere il riscaldamento deve essere una azione accompagnata da altre azioni che hanno magari provato a mitigare la temperatura sgradevole in altro modo. Ma se si possiede un impianto di riscaldamento autonomo è chiaro che la tentazione diventa quella di accendere per non sentire freddo. Nel caso però si viva in un condominio e c’è da rispettare il regolamento per il riscaldamento centralizzato, nel caso di temperature anomale non c’è modo di intervenire sull’impianto. Se tra i vari ambienti della casa c’è poi molta differenza di temperatura è bene inserire delle valvole termostatiche che possano gestire bene il flusso di acqua calda senza sprechi.

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Michael Ferretti
Michael Ferretti
2025-07-10 23:43:40
Numero di risposte : 27
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I limiti nell’ accensione del riscaldamento sono dettati dalla necessità di evitare sprechi energetici negli edifici e nelle abitazioni private per questo occorrerebbe valutare sempre con attenzione la necessità o meno di continuare a tenere accesi i termosifoni anche nel momento in cui l’ambiente ha raggiunto la temperatura ottimale. Questo vale per gli impianti centralizzati e qui subentra la distinzione perché quelli autonomi non sono sottoposti a nessuna limitazione, se non quella del buona senso da parte del proprietario di casa. L’accensione del riscaldamento autonomo permette di regolarlo in base alle proprie abitudini e mette al riparo da eventuali somme ulteriori da pagare in caso di condomini che non adempiono alla propria quota. Non solo si decide in quale momento si può effettuare l’accensione del riscaldamento ma anche le ore che deve rimanere in funzione. Ovviamente, l’accensione del riscaldamento autonomo permette di regolarlo in base alle proprie abitudini.
Concetta Pellegrino
Concetta Pellegrino
2025-07-05 06:01:26
Numero di risposte : 22
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Il distacco dalla caldaia comune, quindi, ha il duplice vantaggio di esonerare il condomino “termoautonomo” dall’obbligo di contribuire alle spese e dal rispetto degli orari stabiliti dalla compagine. Il condomino che decide di staccarsi dall’impianto centralizzato è libero di attivare il riscaldamento quando vuole. A seguito della rinuncia al servizio comune, infatti, il condomino può accendere il proprio impianto senza essere condizionato dalle scelte del condominio. Deve però rispettare la legge sul risparmio energetico che limita l’accensione in base alle zone climatiche. Le norme che regolano il funzionamento dei riscaldamenti sul territorio italiano si applicano a tutti, sia ai condòmini che utilizzano l’impianto centralizzato che alle singole abitazioni con impianto autonomo. In buona sostanza, quindi, le norme che regolano il funzionamento dei riscaldamenti sul territorio italiano si applicano a tutti.

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Lucrezia Giuliani
Lucrezia Giuliani
2025-06-21 22:53:49
Numero di risposte : 21
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L'utilizzo dell'impianto di riscaldamento è normato da direttive statali a cui è obbligatorio sottostare sia in caso di riscaldamento autonomo sia in caso di un condominio dotato di riscaldamento centralizzato. Il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento dipende dalla zona geografica in cui si abita. Ecco quando si può accendere il riscaldamento zona per zona: zona A, da 1 dicembre a 15 marzo per 6 ore al giorno; zona B, da 1 dicembre a 31 marzo per 8 ore al giorno; zona C, da 15 novembre a 31 marzo per 10 ore al giorno; zona D, da 1 novembre a 15 aprile per 12 ore al giorno; zona E, da 15 ottobre a 15 aprile per 14 ore al giorno; zona F, nessuna limitazione. Queste regole generali possono essere modificate in via eccezionale dallo Stato, dalle Regioni o dai comuni per andare incontro a esigenze particolari come crisi energetiche o temperature fortemente al di fuori dalle normali medie stagionali. A fronte delle temperature più rigide rispetto alla media, alcuni comuni hanno deciso di anticipare l'accensione dei riscaldamenti a giorno 8 ottobre. In particolare, i comuni che hanno comunicato ai propri cittadini questa possibilità sono, al momento, quelli di: Bergamo; Varese; Pavia; Sondrio; Como. Per quanto riguarda la temperatura massima da impostare nel proprio impianto di riscaldamento, di seguito le regole da seguire a meno di eccezioni stabilite a livello locale: 18°C (+2°C massimo di tolleranza) per tutti gli edifici dedicati ad attività industriali o artigianali; 20°C (+2°C massimo di tolleranza) per tutti gli altri edifici, ambienti domestici compresi. Fanno eccezione a queste regole solo alcuni casi particolari per cui valgono direttive dedicate, ad esempio strutture sanitarie o RSA. Prima di accendere i caloriferi di casa è importante effettuare alcuni controlli e verifiche che ti garantiranno un funzionamento corretto ed efficiente dell'impianto. In particolare, ti devi ricordare di: effettuare la manutenzione periodica della caldaia; far sfiatare e pulire i termosifoni; verificare la pressione della caldaia; controllare la corretta accensione e il raggiungimento della temperatura di ogni calorifero.
Sibilla Giordano
Sibilla Giordano
2025-06-21 22:35:33
Numero di risposte : 25
0
Pertanto se chi ha il riscaldamento autonomo può accenderlo prima del tempo, per chi vive in condominio sarà necessario avvertire l’amministratore che provvederà a convocare un’assemblea sul tema. In condominio l’accensione dei riscaldamenti, nel rispetto della normativa in vigore, prevede un passaggio assembleare sugli orari giornalieri di accensione e spegnimento. Chi ha un impianto individuale li decide invece autonomamente. Ai sensi dell’articolo 4 comma 3 Dpr 74/2013 è possibile accendere gli impianti termici anche in assenza di ordinanza sindacale prima delle date previste quando si sia in presenza di temperature al di sotto delle medie stagionali però per una durata complessiva non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria. La zona F con le aree più fredde come Belluno, Trento e Cuneo. In questa zona non ci sono limitazioni sulle date di accensione e spegnimento del riscaldamento.
Kristel Barone
Kristel Barone
2025-06-21 20:50:04
Numero di risposte : 29
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In relazione agli impianti di riscaldamento autonomi, invece, non sono previste restrizioni, il riscaldamento può dunque essere acceso in qualsiasi momento in base alle esigenze del proprietario. Per evitare sprechi e costi eccessivi è comunque consigliabile seguire diverse regole indicate dal Enea - Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie: in primo luogo, per garantire la totale sicurezza, è auspicabile effettuare una corretta manutenzione degli impianti mediante la quale è possibile ridurre consumi e inquinamento. La seconda norma riguarda l’utilizzo dei cronotermostati, strumenti elettrici che permettono di regolare temperatura e tempo di accensione per programmare l’attivazione soltanto quando si è in casa ricordando inoltre di non lasciare porte o finestre aperte troppo a lungo. È inoltre auspicabile la presenza delle valvole termostatiche che determinano l’apertura o chiusura della circolazione d’acqua calda nei radiatori e consentono di mantenere costante la temperatura per concentrare il calore negli ambienti più freddi. Per quanto riguarda gli impianti centralizzati l’utilizzo di tali strumenti è obbligatorio. Infine è bene ricordare che, nel caso di impianti piuttosto datati è consigliato di sostituirli con prodotti come una caldaia a condensazione, che grazie al recupero del calore di condensazione del vapore acqueo, consente un consumo di combustibile inferiore rispetto ai modelli di caldaie tradizionali raggiungendo rendimenti superiori al 100%. Questo tipo di interventi, come tutti quelli in funzione di un risparmio energetico, possono beneficiare dell’ecobonus fino al 65%.
Raffaella Costa
Raffaella Costa
2025-06-21 18:05:50
Numero di risposte : 30
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Il funzionamento del riscaldamento autonomo è semplice: il proprietario di casa ha una propria caldaia, che alimenta esclusivamente l’impianto del proprio appartamento e che va gestita in autonomia. In tal modo si può scegliere liberamente quando accendere i termosifoni e quale temperatura è maggiormente adatta alle proprie esigenze. Va in ogni caso precisato sin da subito che l’autonomia nell’accensione del riscaldamento incontra comunque dei limiti, che consistono nel rispetto della normativa nazionale in materia di termosifoni. Il riscaldamento può essere acceso solo in certi mesi dell’anno e per un numero massimo di ore giornaliere, differenziate sulla base di sei zone. Il riscaldamento autonomo è preferito da coloro che sono spesso fuori casa e hanno bisogno dei termosifoni solo per poche ore al giorno: in tal modo possono risparmiare e accendere nelle ore più comode per le proprie esigenze. La temperatura, inoltre, non può superare un certo limite massimo, al fine di combattere il surriscaldamento globale e l’inquinamento. In particolare, nelle abitazioni, negli uffici e nelle scuole non si possono superare i 20 gradi, mentre il clima dei fabbricati può giungere al massimo a 18 gradi. Se la temperatura esterna è eccezionalmente fredda, è possibile che il singolo Comune decida di aumentare i predetti limiti.
Luna Giordano
Luna Giordano
2025-06-21 18:01:56
Numero di risposte : 29
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Per quello che riguarda invece il riscaldamento autonomo c’è la possibilità di accendere quando si sente la necessità di farlo. È chiaro però che accendere il riscaldamento deve essere una azione accompagnata da altre azioni che hanno magari provato a mitigare la temperatura sgradevole in altro modo. Queste fasce climatiche, però, valgono solo per gli impianti di riscaldamento centralizzato e per quelli delle case cosiddette popolari in cui il gestore delle utenze in buona sostanza è il comune di residenza. In caso di riscaldamento centralizzato fa fede poi anche quello che è stato stabilito dal regolamento di condominio. Non si può quindi accendere quando si vuole anche perché, e soprattutto nelle costruzioni più moderne, la caldaia è una sola, centralizzata e posizionata in un vano tecnico su cui i singoli condomini non possono agire. Le zone più calde hanno una forbice temporale più stretta e anche un numero inferiore di ore in cui il riscaldamento può essere acceso mentre, passando via via alle zone più interne, appenniniche e alpine, le ore al giorno aumentano così come si allarga la forbice temporale fino ad arrivare alle zone F, che sono quelle per esempio di Belluno, Cuneo e Trento, in cui non c’è nessun limite e si può accendere quando c’è necessità.
Cesare Benedetti
Cesare Benedetti
2025-06-21 17:31:32
Numero di risposte : 22
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Chi dispone di un impianto di riscaldamento autonomo ha il vantaggio di poter decidere liberamente quando accendere i termosifoni, senza dover seguire gli orari e le regolamentazioni condominiali imposti per gli impianti centralizzati. Tuttavia, esistono delle normative sul risparmio energetico che devono essere rispettate, sia per ragioni di tutela ambientale sia per contenere i costi. Il territorio italiano è suddiviso in sei zone climatiche, dalla A alla F, in base alle temperature medie invernali di ogni regione. Ogni zona ha dei periodi predefiniti per l’accensione del riscaldamento, che possono variare di anno in anno a seconda delle condizioni meteorologiche. Le zone climatiche stabiliscono i limiti temporali entro cui è consentito accendere i termosifoni, anche in presenza di un impianto autonomo, in quanto il rispetto della normativa contribuisce alla riduzione del consumo energetico e alla tutela ambientale. Nella stagione termica 2024-2025 sono le seguenti: Zona A: accensione dal 1° dicembre al 15 marzo, massimo 6 ore al giorno. Zona B: accensione dal 1° dicembre al 31 marzo, massimo 8 ore al giorno. Zona C: accensione dal 15 novembre al 31 marzo, massimo 10 ore al giorno. Zona D: accensione dal 1° novembre al 15 aprile, massimo 12 ore al giorno. Zona E: accensione dal 15 ottobre al 15 aprile, massimo 14 ore al giorno. Zona F: nessuna limitazione di periodo. La legge italiana stabilisce anche delle limitazioni sulla temperatura massima consentita all’interno degli edifici. Nelle abitazioni e negli uffici, la temperatura non può superare i 20°C, con una tolleranza di 2°. Nel caso in cui si disponga di un impianto di riscaldamento autonomo e non si rispettino le limitazioni previste, si può incorrere in sanzioni di tipo amministrativo.