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Come si può rallentare la crescita di un tumore?

Ivana Bernardi
Ivana Bernardi
2025-11-01 00:06:02
Numero di risposte : 19
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Inibendo questi processi metabolici e molecolari si può bloccare l’angiogenesi tumorale e quindi la crescita della massa tumorale. I farmaci anti-VEGF servono a impedire la formazione di nuovi vasi sanguigni e sono quindi impiegati per trattare diverse patologie caratterizzate dall’eccesso di vasi sanguigni, come maculopatie, trombosi venose, arteriose retiniche e alcuni tumori. La terapia anti-VEGF è, a oggi, l’unica utilizzata nel trattamento dell’angiogenesi tumorale. Potremmo inibire il processo di angiogenesi quando la malattia stimola una formazione eccessiva di vasi.
Cristina Sorrentino
Cristina Sorrentino
2025-10-31 23:38:33
Numero di risposte : 31
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Un metabolismo alterato, come quello delle cellule tumorali, può in linea di principio essere bloccato in modo da colpire il tumore in modo selettivo, in altre parole togliendogli il carburante per crescere. Le molecole funzionano come i blocchi meccanici di un motore: si inseriscono tra le parti in movimento e le arrestano o le rallentano. Abbiamo dimostrato che tali molecole sono in grado di bloccare la crescita di cellule tumorali, in particolare di cellule maligne derivate da pazienti con la neurofibromatosi di tipo 1.

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Evita Bianco
Evita Bianco
2025-10-31 23:38:00
Numero di risposte : 30
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C'è un modo per rallentare la crescita di un tumore: affamarlo, letteralmente. Uno studio condotto dagli scienziati del Massachusetts Institute of Technology ha dimostrato che una dieta ipocalorica può ridurre la disponibilità di acidi grassi, il che può portare a un rallentamento nello sviluppo dei tumori. Precedenti studi indicano che una dieta ipocalorica, con un consumo calorico ridotto dal 25 al 50 per cento, può rallentare la crescita dei tumori. I ricercatori hanno anche esaminato una coorte di pazienti con tumore pancreatico, valutando gli effetti di diversi regimi alimentari.
Alighiero Monti
Alighiero Monti
2025-10-31 21:22:00
Numero di risposte : 20
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La buona notizia è che smettere di fumare diminuisce il rischio a qualsiasi età. Un peso nella norma è invece un ottimo alleato della salute. È stato stimato che il rischio di sviluppare un cancro è inferiore di circa il 4% per le persone che svolgono un’attività fisica moderata di almeno 30 minuti al giorno. Per prevenire i tumori è importante mangiare in modo vario ed equilibrato: consumare regolarmente verdura, frutta, legumi e alimenti ricchi di fibra, evitando invece quelli ricchi di zuccheri, di sale e di grassi di origine animale. È quindi importante evitare di esporsi alla luce solare diretta quando è molto forte, come nelle ore centrali della giornata, e proteggersi con creme solari.

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Marieva Coppola
Marieva Coppola
2025-10-31 20:49:21
Numero di risposte : 31
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La crescita del tumore è influenzata anche da fattori relativi allo stile di vita: la accelerano il fumo, l’inattività fisica, l’obesità, e lo stress cronico, fisico ed emotivo, perché agisce sulla qualità delle difese immunitarie. La crescita di un tumore mammario tende poi a rallentare: un fenomeno definito “crescita gompertziana”, dal nome del matematico britannico Benjamin Gompertz, che la descrisse nell’Ottocento.
Walter Donati
Walter Donati
2025-10-31 20:40:22
Numero di risposte : 22
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Bloccare la crescita di un tumore, interrompendo il meccanismo delle cellule che entrano nel sito del cancro e supportano il suo sviluppo e la diffusione di metastasi, è un obiettivo possibile. La ricerca ha evidenziato che senza il processo di approvvigionamento, garantito dall'apporto dei macrofagi e dalla loro proteina S100A10, il tumore non cresce. La scoperta apre la strada per la ricerca, in primo luogo, delle funzioni di S100A10 e, successivamente, di agenti farmacologici che possano bloccare la sua azione e quella dei macrofagi, così da togliere l'ossigeno al tumore, fermarne la crescita e la diffusione di metastasi. Nel laboratorio canadese è stata portata avanti una sperimentazione su topi con tumore ai polmoni ed è stata documentata una "drastica riduzione" della crescita della neoplasia negli animali con deficit della proteina S100A10. Questa proteina agisce come un paio di forbici che tagliano il tessuto-barriera creato attorno al tumore, consentendo ai macrofagi di entrare nel sito della neoplasia e combinarsi con le cellule malate. La ricerca è stata condotta su topi, dal momento in cui si identifica il potenziale bersaglio al momento in cui si può avere la disponibilità concreta di farmaci mirati sono necessari degli anni.

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