Per esempio se una persona consuma abitualmente grandi quantità di sale, un passaggio a una dieta povera di sodio potrebbe comportare una perdita di 0.5-2 kg in pochi giorni.
Alcuni studi hanno suggerito che un alto consumo di sale potrebbe aumentare la sensazione di fame, probabilmente a causa di alterazioni nella risposta alla leptina, un ormone direttamente correlato al senso di sazietà.
Una dieta a basso contenuto di sodio potrebbe quindi contribuire indirettamente a una riduzione dell’introito calorico, aiutando alcune persone a dimagrire qualora venga ripristinata una corretta regolazione dell’appetito.
Il consumo giornaliero di sale potrebbe essere considerato un indicatore di rischio per l’obesità in virtù di una relazione di causalità inversa.
Numerosi studi hanno dimostrato che il consumo di alimenti ultraprocessati è strettamente associato a un maggiore rischio di obesità, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari.
Pertanto, la riduzione del sale nella dieta non solo aiuta a limitare la ritenzione idrica, ma potrebbe anche promuovere una scelta alimentare più salutare, caratterizzata da alimenti freschi e naturali, con un minor contenuto calorico e una maggiore qualità nutrizionale.