I risultati hanno mostrato come l’inibizione della proliferazione fosse dose-dipendente, ovvero ad una quantità maggiore di estratti di mela corrispondeva un maggiore effetto inibitorio sulla crescita delle cellule tumorali e tutto ciò soprattutto per quanto riguarda le mele con la buccia.
Uno studio del 2002 pubblicato sulla rivista Journal of Agricultural and Food Chemistry, nel quale, dopo aver analizzato l’attività antiossidante degli estratti di differenti tipologie di frutti, ne è stata valutata l’attività antitumorale su colture cellulari di tumore epatico.
Troviamo poi le pesche, i cui estratti sono stati associati ad una riduzione del 10% della proliferazione cellulare, mentre pompelmo e banana ad una del 40%.
I numeri cominciano ad essere significativi.
Gli estratti di uva, fragole e mele pensate che già a metà della dose massima utilizzata hanno dimezzato la crescita di cellule tumorali; ma i due frutti che hanno mostrato la più elevata attività antitumorale, anche a piccolissime dosi, sono limoni e ancor di più mirtilli rossi.
Come ho scritto in precedenza ananas, pere e arance sono state escluse in quanto non hanno mostrato alcuna attività, mentre le restanti sono state riportate nel grafico sottostante e mentre le mele sembrano essere più efficaci delle banane e dell’uva, al primo posto troviamo sempre loro: i mirtilli rossi.