Il miglioramento degli indici metabolici, a un assorbimento più efficiente dei sali minerali come il calcio e a una piena efficienza del sistema immunitario.
Uno studio americano ha stilato la classifica degli alimenti più ricchi di prebiotici Tutto ciò ha portato a stilare la ‘top ten’ degli alimenti che apportano più prebiotici: il migliore è il tarassaco (155-243 mg/g), poi il topinambur (210 mg/g), l’aglio (191-193 mg/g), i porri (123-128 mg/g), le cipolle intere (79-106 mg/g), gli anelli di cipolle (58) e la crema di cipolle (51), i fagioli dall’occhio nero (50 mg/g), gli asparagi (50 mg/g) e i cereali da colazione Kellogg’s All Bran (50).
13 alimenti sono entrati a far parte della classifica delle fonti migliori, cioè quelle che contengono 100 o più milligrammi di prebiotici ogni grammo di alimento,
In fondo alla classifica si trovano invece le carni, il latte e i derivati, i cereali come il grano, le uova e gli oli vegetali, che in alcuni casi non contengono neppure minime quantità di prebiotici, ma che comunque forniscono numerosi altri nutrienti preziosi.
La maggior parte delle persone – hanno commentato gli autori – non assume abbastanza prebiotici, anche se è stato dimostrato che un elevato apporto, anche grazie alle fibre, è associato a un miglioramento degli indici metabolici, a un assorbimento più efficiente dei sali minerali come il calcio e a una piena efficienza del sistema immunitario.