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Cosa peggiora le malattie autoimmuni?

Valentina Ferretti
Valentina Ferretti
2025-10-15 19:21:41
Numero di risposte : 25
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Le cause non sono ancora del tutto note. A volte queste malattie possono essere conseguenza di malattie di tipo infettivo, dell’uso di certi farmaci o da altri eventi, spesso in soggetti con predisposizione su base genetica, familiare. Sono patologie che talvolta possono esordire anche in età pediatrica per cui possiamo dire che potenzialmente possono colpire in tutte le fasce d’età.
Carmine Grassi
Carmine Grassi
2025-10-15 16:44:34
Numero di risposte : 35
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Le cause di questo fenomeno non sono state ancora chiarite. Secondo un'ipotesi il malfunzionamento del sistema immunitario potrebbe essere scatenato da fattori esterni. Non sono note strategie per prevenire la comparsa di una malattia autoimmune. I sintomi delle malattie autoimmuni variano a seconda dei tessuti coinvolti nella patologia presa in considerazione. I sintomi possono ripresentarsi ciclicamente, con fasi di remissione della malattia alternate a fasi di riacutizzazione, e non sono da escludere complicazioni anche gravi a carico degli organi interni.

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Renzo Messina
Renzo Messina
2025-10-15 14:33:55
Numero di risposte : 27
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Alcuni studi recenti hanno dimostrato nei topi che l’attivazione batterica dei linfociti T helper 17 (Th17) può peggiorare condizioni come l’artrite. Inoltre, nell’uomo è stato osservato che specifici componenti del microbiota intestinale attivano questi linfociti e sono presenti ad alti livelli nelle persone con malattie autoimmuni, tra cui l’artrite reumatoide, le malattie infiammatorie intestinali e la sclerosi multipla. Questa nuova ricerca ha rivelato che il microbo intestinale umano Eggerthella lenta attiva i linfociti Th17 e peggiora la colite nei topi. Ulteriori esperimenti hanno mostrato che E. lenta peggiora la colite nei topi, un fenomeno probabilmente dovuto all’enzima glicoside reduttasi 2, o Cgr2, che sembra essere sufficiente per indurre la sintesi di una citochina pro-infiammatoria prodotta dalle cellule Th17 in risposta alla loro stimolazione. È stato dimostrato che i livelli di Cgr2 tendono ad essere più alti negli individui con colite ulcerosa, morbo di Crohn e artrite reumatoide rispetto alle persone sane e che l’abbondanza è maggiore nei pazienti con forme più gravi di colite ulcerosa.