Quale bevanda fa alzare la pressione?

Shaira Mancini
2025-10-15 00:57:44
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Cosa sostiene la ricerca
Nonostante il caffè sia ricco di preziosi e benefici antiossidanti, non si deve dimenticare che contiene anche alte percentuali di caffeina, un potente stimolante naturale che influisce in modo negativo su diverse funzioni dell'organismo, tra le quali la routine del sonno e, soprattutto, la salute cardiovascolare.
Proprio su quest'ultimo aspetto si è focalizzata l'attenzione di una nuova ricerca giapponese, pubblicata sul Journal of the American Heart Association, che ha stabilito che le persone con pressione sanguigna molto alta dovrebbero limitare fortemente il consumo di caffè nell'arco della giornata.
Basterebbe infatti berne un paio di tazze al giorno per vedere il rischio di morire a causa di infarto, ictus o altri tipi di malattie cardiovascolare raddoppiare.
Attenzione però, l'esperimento è stato condotto con misurazioni americane, e una tazza corrisponde a 8 once, quindi 240 ml.
Trattandosi di caffè lungo però la comparazione con l'espresso italiano non può essere fatta solo sulla base della grandezza della tazza.
Una di caffè lungo, infatti, contiene da 80 a 100 milligrammi di caffeina, mentre un espresso, pur essendo solitamente di circa 35 può contenere tra i 50 e gli 80 mg di caffeina e una tazzina da 50 ml fatta con la moka fino a 120 mg.
Il caffè non avrebbe invece lo stesso effetto su persone con livelli di pressione sanguigna più bassi, che secondo la ricerca a fronte di un'assunzione analoga non ne risentirebbero.
Quest'ultimo aspetto non stupisce e non è affatto una novità visto che già studi precedenti lo avevano svelato, spingendosi addirittura a suggerire che una tazza di caffè al giorno potesse aiutare a ridurre il rischio di morte a seguito di un infarto o a prevenire ipertensione e infarti e ictus negli adulti sani.
A rendere innovativo il recente lavoro è invece il fatto che sia riuscito a fare chiarezza su alcuni aspetti specifici fino ad oggi ignorati e a dimostrare che bere troppo caffè in alcuni soggetti può portare a conseguenze molto gravi.
Alla fine dell'osservazione è stato quindi rilevato che i partecipanti con ipertensione grave che bevevano due o più tazze di caffè al giorno avevano un rischio doppio di morire a causa di malattie cardiovascolari, rispetto a chi non beveva affatto caffè.
Anche limitarsi a una sola tazza di caffè o sostituire quest'ultimo con una qualsiasi quantità di tè verde non aumenterebbe il rischio, indipendentemente dal livello di pressione sanguigna.