In caso di attività fisica o sforzi particolarmente sostenuti, la pressione può aumentare fino ad oltre 180/100 mmHg.
Questo avviene comunemente durante un esercizio fisico massimale.
A sforzo concluso, la pressione cala rapidamente, provocando, in particolar modo se la persona si trova in posizione eretta, i sintomi tipici del calo di pressione.
Anche lavorare al chiuso, in luoghi con un clima a cui l’organismo fatica ad adattarsi, come le cucine dei ristoranti, può comportare un calo di pressione in soggetti predisposti.
In caso di una temperatura circostante elevata, il sistema nervoso autonomo si trova a dover svolgere anche un’attività di termoregolazione, rendendo il fenomeno complessivo di regolazione più complesso.
Se la temperatura dell’ambiente circostante sale eccessivamente, la frequenza cardiaca e la vasodilatazione cutanea e periferica tendono ad aumentare.
Spesso si ritiene erroneamente che sia importante assumere degli zuccheri: in realtà basta un bicchiere d’acqua per attivare gli osmorecettori epatici in collegamento con afferenze nervose simpatiche e, dunque, provocare una vasocostrizione periferica e far così aumentare la pressione arteriosa.