Per lo squilibrio ormonale può essere utile un regime alimentare volto a correggere gli squilibri ormonali come la dieta ormonale.
La dieta ormonale è una dieta frazionata in cinque momenti-pasto, senza spuntini nel dopocena, così da favorire l’omeostasi glicemica e i corretti livelli di insulina e glucagone.
Gli elementi pratici della dieta ormonale consistono in: Cibi integrali e non raffinati; Introduzione di alimenti che favoriscano la sensibilità dei recettori verso la leptina, come pesce e uova; Carboidrati, che nel complesso devono rappresentare il 51% della dieta, nella prima parte della giornata.
Proteine, che devono rappresentare il 20% della dieta, sia a pranzo sia a cena, prevalentemente sotto forma di proteine vegetali.
Lipidi per una quota totale del 29%.
Colazione per lo più salata; Verdura cruda finemente tagliata a inizio pranzo, e verdura cotta a inizio cena;
Ordine dei piatti finalizzato al controllo della sensibilità insulinemica, ad esempio consumando verdura e proteine prima del pasto che apporta i carboidrati.
La dieta deve essere definita in maniera specifica in seguito allo studio del DNA, unico in ogni paziente.